Patito d’arte come fonte di verità del proprio spirito, il mio ha patito per ferite dalle quali sgorga sangue d’anima. Se c’è dolore c’è vita perché è l’unica sensazione identificabile nitidamente, una presenza certa senza fraintendimenti. Esperienza del sentimento vissuto, calma piatta. Coerente di parola, contraddittorio come l’essenza umana. Senso logico aromatizzato dalle emozioni. Anima che si concretizza senza una maschera, immortale eterea poiché si accorda con le infinite vibrazioni dell’universo, fenomeno quantistico. Espressione di se stesso come specchio interno sull’umanità, sensibilità per un neutro, dunque attendibile, stoico significato. Il mio artista è l’estasi del trauma emotivo della mia persona, i cui flussi di coscienza ambigua sondano e stimolano l’essere umano con la propria emotiva scala cromatica di personalità. Volo terrestre dal nero cosmo, colore infinito che ne comprende tutti. Sono uno di quegli uomini che sente le vertigini di un abisso dentro di se, pensiero profondo in prospettiva nel quadro infinito senza la cornice. - Giovanni Virguti / Raudo